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80.532 grazie! Ecuador, il grande sogno del dolce riscatto andino.

80.532 volte grazie!

Con il sostegno di tanti donatori che hanno creduto nel progetto “Ecuador, il grande sogno del dolce riscatto andino”, ce l’abbiamo fatta ed abbiamo superato l’obiettivo di 50.000 euro che ci eravamo posti per la realizzazione del progetto.

Abbiamo raccolto ben 80.532 euro.

Nel cuore del Riserva della Biosfera del Chocó Andino, la coltura biologica della canna da zucchero è l’alternativa più sostenibile allo sfruttamento minerario che rischia di distruggere un intero ecosistema.

Grazie ai fondi raccolti, a Pacto, nel cuore della riserva, Copropap sta realizzando:

– l’acquisto e l’impianto di un generatore di vapore a biomassa che consentirà di recuperare l’energia sviluppata dalla combustione per la produzione di vapore e di riciclare la bagassa (lo scarto di produzione derivante dalla spremitura delle canne) come combustibile che alimenta il processo di cottura dello zucchero grezzo;

– una piattaforma di scarico per la canna da zucchero per il suo nuovo zuccherificio;

– un laboratorio di analisi dello zucchero con tutte le attrezzature necessarie;

Le donazioni raccolte stanno sostenendo un progetto che va molto più al di là della semplice costruzione di uno zuccherificio.

Ben 16.000 euro dei fondi, raccolti grazie alla collaborazione con Rete Radiè Resch, (associazione nostra alleata nella protezione dell’Ambiente e dei suoi Difensori), hanno supportato la copertura di spese legali e spese di comunicazione nell’ambito del referendum che si è tenuto lo scorso 20 agosto 2023 con un esito di portata storica per l’Ecuador.

Il 68,05% degli ecuadoriani si è espresso contro lo sfruttamento minerario nella Riserva Naturale del Chocó Andino, un territorio di 287.000 ettari, dichiarato riserva della biosfera dall’UNESCO.

Si tratta di un’area dalla ricchissima biodiversità, dove vivono 270 specie di mammiferi, 210 specie di rettili, 130 tipi di anfibi e 227 varietà di orchidee.

Con il referendum ha vinto il diritto all’Aria salubre, il diritto all’Acqua incontaminata e ad uno Sviluppo Sostenibile all’interno della Riserva.

Siamo orgogliosi di questo vero e proprio trionfo, realizzato dai contadini-attivisti ambientali di Copropap insieme alla rete di associazioni ambientaliste e di difesa dei diritti umani, organizzate nel collettivo “Quito sin Mineria” e nel “Frente Antiminero Pacto por la Vida el Agua y La Naturaleza”.

I fondi raccolti per il progetto “Ecuador, il grande sogno del dolce riscatto andino hanno dato il loro contributo anche a questo risultato.

Ogni donazione si è trasformata in azione.

Grazie di esser parte della lotta per lo Sviluppo Sostenibile in Ecuador!

Sostieni il progetto “Ecuador, il grande sogno del dolce riscatto andino”

Il progetto

A Pacto, nel cuore della riserva del Chocó Andino, riconosciuta dall’Unesco come zona di conservazione e sviluppo sostenibile e dichiarato Riserva della Biosfera nel 2018, si trova Copropap, cooperativa di piccoli produttori di canna da zucchero del commercio equo e solidale.
Siamo ad un’altitudine compresa tra i 360 m a 4.480 m. sul livello del mare e la riserva ricopre 286.000 ettari e rappresenta circa un terzo della provincia di Pichincha, di cui fa parte la parrocchia Pacto. La foresta pluviale che ricopre questo territorio ospita circa 350 specie di uccelli, centinaia di orchidee e bromelie e 100 specie di mammiferi, tra cui l’orso dagli occhiali.
Accesso difficile, strade sterrate, spesso non percorribili durante la stagione delle piogge a causa di frane, bassa alfabetizzazione, nessuna scuola superiore nei dintorni. Isolamento, scarsa produttività e nessuna politica nazionale di sviluppo o assistenza, 20 anni fa, spinsero i contadini produttori di zucchero di canna, ad unirsi in cooperativa.

Rubèn Tufiño, direttore di Copropap, racconta: “Prima eravamo costretti ad accettare il prezzo che l’intermediario decideva di pagarci. Era una situazione davvero dura, non riuscivamo a ottenere prezzi giusti per il nostro lavoro, che si svolgeva in condizioni assai precarie. Crediamo nella cooperativa: abbiamo necessità comuni, i diritti sono gli stessi per tutti, tutti i soci godono delle stesse condizioni, senza preferenze anche se produciamo quantità differenti di zucchero”.

La storia

La Cooperativa Productores de Panela El Paraiso – o brevemente Copropap – nasce nel 1991 da alcune famiglie contadine che coltivano la canna da zucchero da generazioni su piccoli terreni in ripida pendenza in un territorio tra i 900 ed il 1.400 m di altitudine. Oggi la cooperativa riunisce 49 soci, piccoli coltivatori di canna da zucchero e produttori di panela, uno zucchero integrale biologico prodotto artigianalmente dalla spremitura della canna.
Le famiglie dei contadini soci vivono distribuiti in una decina di comunità rurali (barrios) del municipio di Pacto e coltivano estensioni tra i 4 e i 6 ettari, la raccolta avviene dieci mesi l’anno grazie alle condizioni climatiche favorevoli che permettono alla canna di maturare praticamente tutto l’anno.
Il processo di lavorazione della panela non ha niente a che vedere con quello che avviene in una fabbrica di zucchero che utilizza sbiancanti chimici: ogni fase della lavorazione è gestita a livello familiare. La canna da zucchero viene tagliata dai soci con l’aiuto di braccianti assunti in maniera semipermanente; il tagliatore separa il gambo dalle foglie e dalle estremità con il machete, quindi le canne vengono portate ai trapiche, piccoli mulini a motore che estraggono il succo dalle canne meccanicamente e lo avviano alla bollitura per evaporazione dell’acqua. I residui della canna essiccati al sole (bagassa) vengono utilizzati come combustibile per i mulini, gestiti direttamente dai soci.

Una filiera ecologica al 100% per creare uno zucchero unico, biologico, integrale, ricco di ferro e sali minerali.
Effcienza, professionalizzazione, dinamismo e partecipazione democratica sono parole chiave per Copropap che negli anni ha lavorato per migliorare la qualità dello zucchero e aumentare i bene ci per i soci. Dalla prima esportazione di zucchero Dulcita nel 1995, all’ottenimento della certicazione bio e la costruzione di un capannone per la lavorazione e lo stoccaggio dello zucchero, grazie al supporto di Altromercato, sono stati tanti i cambiamenti grazie ai quali la cooperativa gestisce in autonomia le attrezzature, dispone di personale tecnico, ed effettua il controllo qualità in loco, mentre prima queste fasi avvenivano tutte nella capitale.
I tempi in cui i campesinos dovevano sottostare ai ricatti dei coyotes, gli intermediari, sono lontani e ora il prezzo equo è un diritto, giustamente guadagnato in un percorso collettivo di duro lavoro e sacri ci per essere sempre più all’altezza delle sfide del mercato e gestire in autonomia con professionalità l’intera filiera produttiva: agronomica, produttiva, logistica e commerciale. I campesinos non sono più isolati perché lo zucchero Dulcita parte dalla patria della biodiversità per arrivare in molti paesi europei e americani, apprezzato come uno dei migliori zuccheri di canna artigianali biologici.